Le nostre produzioni:

I riti della Pasqua ai piedi dell’Etna

Un suggestivo viaggio vissuto attraverso le struggenti immagini dei riti pasquali che immortaleranno da ora in poi – e per il mondo intero – le tradizioni popolari religiose della Settimana santa dei comuni pedemontani di Adrano, Biancavilla, Bronte, Randazzo e Paternò. Un viaggio destinato a travalicare i confini nazionali, realizzato in lingua italiana ed inglese, che permette allo spettatore di immortale contemporaneamente sacro e profano, quell’eterna lotta tra bene e male, quel fallimento della morte sconfitta dal trionfo della vita, che sin dall’antichità si miscela in un’unicum indissolubile sotto l’occhio materno del vulcano Etna anch’esso al contempo distruttore e donatore di vita.

Documentario Madonna dell’Elemosina – Biancavilla (CT)

A partire dal XV secolo, a seguito dell’invasione turca e al disfacimento dell’Impero bizantino, dopo la morte dell’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Skanderbeg, intere popolazioni provenienti dall’Albania e dalla Grecia giunsero in Italia dove stabilirono la loro dimora per vivere in libertà la fede e le tradizioni religiose.

Da una di queste migrazioni, verso la fine del 1400, nacque la città di Biancavilla.

L’ininterrotta tradizione riferisce che gli esuli giunti in questo luogo, a cui diedero il nome di ‘Callìcari (che in greco significa ‘luogo bello, ameno’), portarono con sé l’Icona della Madre di Dio ‘Eleùsa’ (‘della tenerezza’ o ‘della misericordia’).

Sin dalla fondazione della città di Biancavilla l’Icona della Madonna dell’Elemosina ha contribuito a definire il fondamento e l’identità della Comunità che qui nei secoli è cresciuta e prosperata. Più volte i biancavillesi hanno potuto sperimentare la protezione della Madonna dell’Elemosina, specialmente nei momenti di difficoltà e di pericolo. Alla sua intercessione si attribuiscono grazie e prodigi soprannaturali in occasione di siccità, peste, terremoti, eruzioni laviche e bombardamenti militari bellici.

Il 3 ottobre 1948, con Decreto del Capitolo Vaticano, è stata incoronata con rito solenne sul sagrato della Chiesa Madre di Biancavilla.

In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia (8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016), l’immagine della Madonna dell’Elemosina è stata diffusa in tutto il mondo come icona simbolo del Giubileo.  Nello stesso contesto l’Icona di Biancavilla è stata scelta per essere esposta in piazza San Pietro nel corso delle celebrazioni per il Giubileo del mondo del volontariato e per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta. Lasciando Biancavilla, l’Icona è stata mostrata alla venerazione dell’orbe cattolico nei giorni 3, 4 e 5 settembre 2016, ricevendo la venerazione di Papa Francesco e del Papa emerito Benedetto XVI, che dinanzi l’icona ha pregato il santo Rosario nei Giardini Vaticani.

In occasione della giornata mondiale per la spiritualità mariana, il 7 ottobre 2016, una fedele riproduzione dell’Icona, rivestita dell’originale manta in oro e preziosi ex voto, è stata recata in processione dal Santuario di San Salvatore in Lauro a Roma fino a piazza San Pietro in Vaticano, alla presenza di papa Francesco.

Annualmente, l’ultima domenica di agosto, la Comunità ecclesiale e civile di Biancavilla si ritrova attorno alla Sua Santissima Madre, come una grande famiglia, per offrire a Lei preghiere e suppliche e impetrare da Lei benedizione e misericordia, dando vita ad una festa di popolo che ha origini antiche, proprie della tradizione liturgica orientale, che richiama alle radici storiche del centro etneo

Malvagna, Luci “nto Chiappareddu – festa della comunità e del paese

Il piccolo centro dei Nebrodi si è messo in mostra proponendo ai tanti visitatori le tradizioni locali, in un percorso che si è snodato lungo l’arte, la musica, l’artigianato, i sapori, la cultura.  Molte delle botteghe artigiane hanno offerto questo patrimonio che affonda le radici nell’autoproduzione, nel tempo in cui non si sprecava nulla.

Molti laboratori svoltosi durante la manifestazione come: i laboratori di canto (con la ricostruzione dell’antico canto polifonico “A Chianisa”), e di balletto siciliano, tamburello e coltello tradizionale. Fra le altre attività l’incontro di archeoastronomia, i reading poetici, l’opera dei pupi, le presentazioni di libri e fumetti, gli antichi riti notturni per la notte di San Giovanni.